Puoi beneficiare di quota 102 o Opzione Donna?
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Quota 102 è una misura applicabile a tutti coloro che entro il 31/12/2022 compiranno almeno 64 anni di età e che abbiano almeno 38 anni di contribuzione. Per beneficiarne è necessario interrompere l’attività lavorativa, fatta salva la possibilità di percepire redditi da lavoro autonomo occasionale inferiori a 5.000 € annui.
Non sono previste penalizzazioni esplicite, ma il fatto stesso di andare in pensione prima significa avere una pensione inferiore. Lavorando per un minor numero di anni si versano infatti minori contributi e quindi la pensione sarà più bassa. Inoltre andando in pensione più giovani si ha una speranza di vita maggiore e poichè la pensione dovrà durare per un maggior numero di anni, l’importo dell’assegno sarà inferiore. La diminuzione media dell’assegno può arrivare fino al 13%.
La matematica dei requisiti dice che, trattandosi di una norma temporanea, Quota 102 riguarda solamente alcune categorie di lavoratori, in base all’anno di nascita e all’età di inizio contribuzione, al netto di riscatti o periodi di mancata contribuzione.
La tabella mostra le età pensionabili attese, in termini di maturazione dei requisiti, esercitando quota 102. Chi ha più anni di contribuzione alle spalle continua ad andare con la pensione anticipata (in blu). In azzurro viene evidenziato chi potrebbe essere già andato in pensione tramite quota 100. Chi ha meno anni di contribuzione alle spalle continua ad andare con il requisito di vecchiaia (in giallo, soggetta a modifiche a causa dell’aumento della speranza di vita). Alcune generazioni degli anni ‘50 vanno con quota 102 (in verde). In verde chiaro viene evidenziato chi potrebbe essere già andato in pensione con quota 100.
Si ricorda che Quota 102 prevede una finestra tra la maturazione dei requisiti per la pensione e la data di decorrenza della stessa, pari a 3 mesi per i lavoratori del settore privato e di 6 mesi per i lavoratori pubblici. Qualora si fosse interessati a questa possibilità, si suggerisce di approfondire attraverso il sito INPS.
Opzione Donna è una misura nata nel 2004 e che è stata rinnovata e prorogata molte volte negli scorsi anni. Nella sua formulazione attuale consente l’accesso alla pensione alle lavoratrici che abbiano maturato almeno 35 anni di contribuzione, che al 31 dicembre 2021 hanno 58 anni di età se dipendenti o 59 anni se autonome, e che accettino il ricalcolo di tutto l’assegno pensionistico con il sistema di calcolo contributivo.
Con Opzione Donna si accettano quindi due penalizzazioni: una esplicita, che è il passaggio al sistema di calcolo contributivo, ed una implicita, già considerata per Quota 102, per il fatto stesso di anticipare il momento della pensione. Normalmente il passaggio al sistema di calcolo contributivo porta ad una diminunzione dell’assegno pensionistico, tranne che per situazioni particolari in cui gli ultimi redditi sono stati sensibilmente inferiori a quelli precedenti. Andare in pensione prima significa invece avere una pensione inferiore poichè lavorando per un minor numero di anni si versano minori contributi e quindi la pensione sarà più bassa. Inoltre andando in pensione più giovani si ha una speranza di vita maggiore e poichè la pensione dovrà durate per un maggior numero di anni, l’importo dell’assegno sarà inferiore. La penalizzazione media può arrivare anche fino al 25% circa.
Opzione Donna riguarda solo alcune categorie di lavoratrici, in base all’anno di nascita ed all’età di inizio contribuzione al netto di riscatti o periodi di mancata contribuzione. La tabella mostra in arancione le lavoratrici dipendenti che possono beneficiare di Opzione Donna nel 2022: quelle nate entro il 1963 che abbiano iniziato a lavorare tra i 18 ed i 24 anni. In arancione chiaro le lavoratrici che possono aver beneficiato di opzione donna negli anni passati, ed essere quindi già in pensione, o beneficiarne altrimenti nell’anno corrente.
In blu le lavoratrici che comunque andrebbero con il normale requisito di pensione anticipata; in giallo con quello di vecchiaia.
Si ricorda che Opzione Donna prevede una finestra di decorrenza della pensione pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e pari a 18 mesi per le lavoratrici autonome, già inclusa nella tabella per semplicità di lettura. Qualora si fosse interessati a questa possibilità, si suggerisce di approfondire attraverso il sito INPS.
Link Utili
- INPS - La Mia Pensione futura
- INPS - La pensione di vecchiaia (contributiva e non)
- INPS - La pensione anticipata (contributiva e non)
- INPS - I sistemi di calcolo della pensione
- INPS - Lavoratori precoci
- COVIP - Guida alla previdenza complementare
- INPS - Lavori usuranti
- COVIP - Rendimenti della previdenza complementare
- INPS - Regole per il riscatto laurea
- COVIP - Costi della previdenza complementare
- INPS - Simulatore riscatto laurea
- ISTAT - Speranza di vita
- INPS - Regole per Quota 100
- ISTAT - Il portale su lavoro e retribuzioni
- INPS - Regole per Opzione Donna
- Simulatore previdenziale
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