Potrai andare in pensione prima se guadagni di più?
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Lo sapevi che se hai iniziato a lavorare dopo il 1996, il momento della tua pensione dipende anche dall’importo del tuo assegno pensionistico? Si tratta infatti di una conseguenza poco nota della Riforma del 2011, modificata anche per il 2024 e per il 2025.
Se al momento della pensione, il tuo assegno pensionistico sarà superiore a circa 1.616 € lordi al mese, pari a circa 1.300 € netti, potrai andare in pensione tre anni prima rispetto al normale requisito per la pensione di vecchiaia (a 64 anni invece che 67 anni nel 2025-2026).
Se invece il tuo assegno pensionistico sarà di importo compreso tra circa 539 € e circa 1.616 € lordi al mese, pari a circa 539 € e circa 1.300 euro netti al mese, potrai andare normalmente in pensione di vecchiaia (a 67 anni fino al 2026).
Infine, se il tuo assegno pensionistico sarà inferiore a circa 539 € al mese, dovrai aspettare fino a quattro anni in più per andare in pensione rispetto al normale requisito per la pensione di vecchiaia (requisito fissato a 71 anni fino al 2026).
In sostanza, solo per coloro che hanno iniziato a contribuire dal 1996 in poi, a seconda dei contributi versati si può verificare una variabilità del momento di inizio della pensione fino a 7 anni: si va dai 64 anni se la pensione supera i 1.603 € lordi fino ai 71 anni se la pensione è inferiore a circa 534 €.
Le variabili da tenere in considerazione sono quindi tutte quelle che determinano i contributi versati: il reddito percepito durante il percorso lavorativo, la continuità lavorativa nel corso degli anni, il tipo di contratto (part-time, stagionale, full time), il tipo di lavoro (dipendente, autonomo, partita iva, etc).
Conoscere o meno i requisiti che consentono di anticipare, o costringono a posticipare, il momento della pensione è molto importante anche per poter decidere se il riscatto di laurea o la pace contributiva possano servire ad anticipare effettivamente o meno il momento della pensione. Ecco perché è importante svolgere un’analisi completa e puntuale della propria situazione pensionistica, da monitorare nel tempo. Se vuoi saperne di più, vai agli approfondimenti.
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Ricordiamo che le regole di seguito illustrate valgono solamente per chi ha il primo contributo registrato nel proprio estratto conto previdenziale a partire dal 1996. Anche una sola settimana collocata prima di tale anno rende inapplicabili tali regole.
Il principio deriva dalla normativa del 2011, che in sostanza stabilisce che più si versano contributi, prima si potrà andare in pensione. Il normale requisito per la pensione di vecchiaia (67 anni) si applica solo a coloro che avranno un assegno pensionistico al momento della pensione compreso tra 1 e 3 volte l’assegno sociale, quindi con una pensione lorda compresa tra circa 539 € e circa 1.616 € lordi.
La pensione anticipata contributiva. Se l’importo dell’assegno pensionistico (calcolando includendo previdenza pubblica ed eventuale previdenza complementare) supererà i 1.616 € lordi, pari a circa 1.300 € netti per tredici mensilità, sarà possibile anticipare di tre anni il normale requisito anagrafico per l’inizio della pensione di vecchiaia, passando dai 67 anni ai 64 anni. Tutti i requisiti di di età e, a partire dal 2024, il requisito di anni di contributi relativo alla pensione anticipata contributiva, aumentano poi per l’aumento della speranza di vita, così come evidenziato in tabella con il simbolo “+”. In entrambi i casi sono necessari almeno 20 anni di contribuzione.
Pensione Anticipata Contributiva | Pensione di vecchiaia | Pensione di Vecchiaia Contributiva |
Pensione Anticipata | |
---|---|---|---|---|
Età | 64+ | 67+ | 71+ | Non rilevante |
Contributi | 20 anni+ 25 anni se si considera la previdenza complementare |
20 anni | 5 anni | Donne: 41 anni e 10 mesi (+) Uomini: 42 anni e 10 mesi (+) |
Note | Se importo pensione superiore a 3 volte l’assegno sociale | Se importo pensione compreso tra 1 e 3 volte l’assegno sociale | Se importo pensione inferiore al valore dell’assegno sociale | Incrementi bloccati fino al 2026 |
Fonte: Elaborazione Progetica su normativa vigente
Maturare una pensione di almeno 1.616 € lordi (per tredici mensilità) significa avere un montante contributivo al momento della pensione relativa al requisito di anticipata contributiva, 64 anni nel 2025, considerando la sola previdenza pubblica di circa 413.000 €*. Sapendo che un lavoratore dipendente accantona ogni anno il 33% del proprio reddito lordo in contributi, un autonomo in media il 24% ed un lavoratore iscritto alla gestione separata INPS il 26,07% (ma soltanto 25% a scopo previdenziale), ognuno può indicativamente fare una stima preliminare sulla possibilità di poter beneficiare o meno di questo requisito.
Per saperne di più si suggerisce di approfondire attraverso il sito INPS.
*Elaborazione Progetica su normativa vigente
Ricordiamo che le regole di seguito illustrate valgono solamente per chi ha il primo contributo registrato nel proprio estratto conto previdenziale a partire dal 1996. Anche una sola settimana collocata prima di tale anno rende inapplicabili tali regole.
Il principio deriva dalla normativa del 2011, che in sostanza stabilisce che minori contributi si versano, più tardi si dovrà andare in pensione. Il normale requisito per la pensione di vecchiaia (67 anni) si applica solo a coloro che avranno un assegno pensionistico al momento della pensione compreso tra 1 volta 3 volte l’assegno sociale, quindi con una pensione compresa tra circa 539 € e circa 1.616 € lordi.
La pensione di vecchiaia contributiva. Se l’importo dell’assegno pensionistico sarà inferiore a circa 539 € per tredici mensilità, si dovrà ritardare di quattro anni rispetto al normale requisito di vecchiaia, passando dai 67 anni ai 71 anni. Tutti i requisiti aumentano poi per l’aumento della speranza di vita, così come evidenziato in tabella con il simbolo “+”. Per la pensione di vecchiaia contributiva sono sufficienti solo 5 anni di contribuzione, e non più 20 come per la pensione di vecchiaia.
Pensione Anticipata Contributiva | Pensione di Vecchiaia | Pensione di Vecchiaia Contributiva |
Pensione Anticipata | |
---|---|---|---|---|
Età | 64+ | 67+ | 71+ | Non rilevante |
Contributi | 20 anni+ 25 anni se si considera la previdenza complementare |
20 anni | 5 anni | Donne: 41 anni e 10 mesi (+) Uomini: 42 anni e 10 mesi (+) |
Note | Se importo pensione superiore a 3 volte l’assegno sociale | Se importo pensione compreso tra 1 e 3 volte l’assegno sociale | Se importo pensione inferiore al valore dell’assegno sociale | Incrementi bloccati fino al 2026 |
Fonte: Elaborazione Progetica su normativa vigente
Rischiare di avere una pensione inferiore a circa 539 € netti al mese (per tredici mensilità) significa avere un montante contributivo al momento della pensione di circa 125.000 €*. Sapendo che un lavoratore dipendente accantona ogni anno il 33% del proprio reddito lordo in contributi, un autonomo in media il 24% ed un lavoratore in gestione separata il 26,07% (ma soltanto il 25% a scopo previdenziale), ognuno può indicativamente fare una stima preliminare sulla possibilità di poter beneficiare o meno di questo requisito. Si tratta prevalentemente di percorsi lavorativi fortemente discontinui, o part-time, lavori stagionali e simili.
Per saperne di più si suggerisce di approfondire attraverso il sito INPS.
*Elaborazione Progetica su normativa vigente
Link Utili
- INPS - La Mia Pensione futura
- INPS - La pensione di vecchiaia (contributiva e non)
- INPS - La pensione anticipata (contributiva e non)
- INPS - I sistemi di calcolo della pensione
- INPS - Lavoratori precoci
- COVIP - Guida alla previdenza complementare
- INPS - Lavori usuranti
- COVIP - Rendimenti della previdenza complementare
- INPS - Regole per il riscatto laurea
- COVIP - Costi della previdenza complementare
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- ISTAT - Speranza di vita
- INPS - Regole per Quota 100
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